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Storia militare di Nicola Napoli

Nicola Napoli, arruolato il 31 gennaio 1915, prima dello scoppio della guerra, fu trattenuto il 24 maggio 1915 e assegnato al 40° Reggimento artiglieria, 4 Batteria. Fu fatto prigioniero il 29 ottobre 1917 in seguito al fatto d'arme di Monte Santo. Rientrato dalla prigionia, fu raccolto nel campo di concentramento di Mantova il 30 ottobre. Fu congedato il 1° dicembre 1918.Fu insignito di 4 medaglie, la medaglia interalleata della vittoria, la croce al merito di guerra, la medaglia dell'Unità d'Italia 1848-1918 e una medaglia coniata nel piombo nemico.
4 medaglie: la medaglia interalleata della vittoria, la croce al merito di guerra, la medaglia dell'Unità d'Italia 1848-1918 e una medaglia coniata nel piombo nemico; il foglio matricolare.

Medal
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Le 4 medaglie militari di Nicola Napoli, lato A
Le 4 medaglie militari di Nicola Napoli, lato B
Official document
Foglio matricolare

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CONTRIBUTOR

Nicola Gallucci

DATE

1915-05-24 - 1918-12-01

LANGUAGE

ita

ITEMS

3

INSTITUTION

Europeana 1914-1918

PROGRESS

START DATE
TRANSCRIBERS
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METADATA

Source

UGC

Contributor

europeana19141918:agent/2072ce7b26d0d85f479193c970458d23

Date

1915-05-24
1918-12-01

Type

Story

Language

ita
Italiano

Country

Europe

DataProvider

Europeana 1914-1918

Provider

Europeana 1914-1918

DatasetName

2020601_Ag_ErsterWeltkrieg_EU

Begin

1915-05-24

End

1918-12-01

Language

mul

Agent

Nicola Gallucci | europeana19141918:agent/2072ce7b26d0d85f479193c970458d23
Nicola Napoli | europeana19141918:agent/33daee00bc9e4e3e8dc62af9832bf23c

Created

2019-09-11T08:12:15.332Z
2020-02-25T08:11:30.427Z
2013-05-15 08:53:29 UTC
2013-07-02 10:02:53 UTC
2013-07-02 10:03:05 UTC
2013-07-02 10:03:23 UTC

Provenance

RM15

Record ID

/2020601/https___1914_1918_europeana_eu_contributions_5546

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Storia di confine

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This is the story about Giuseppina Qualizza, she and her husband went in Austria for work and the war separated themselves. || Giuseppina Qualizza nacque il 1° marzo 1878. Originaria di San Leonardo e si trasferì a Udine, sposò Francesco Mattiuzzi. Verso il 1913 emigrarono nella regione austriaca della Carinzia con i due figli Luigi ed Elisabetta. Herr Franz, come veniva chiamato, fu assunto presso la fabbrica di fucili da caccia (Ferlach Genossenschaft) di Ferlach (in sloveno Borovlje) ad una decina di chilometri a sud di Klagenfurt. Il contratto prevedeva un alloggio compreso di legnaia e solaio. Il grande edificio che si staglia sul profilo del paese è abitato dai dipendenti della fabbrica. Incluso nel pacchetto contrattuale vi era la prosecuzione degli studi, oltre quelli elementari, per il figlio Luigi. Lo scoppio della guerra nel 1914 non alterà il lavoro di Francesco, al contrario delle decine di migliaia di emigranti friulani in Austria-Ungheria e in Germania che furono costretti a rientrare in Friuli. Il 23 maggio 1915 il Regno d’Italia dichiarò guerra all’Impero austro-ungarico, così tutto il nucleo famigliare Mattiuzzi fu internato in un campo di concentramento. In seguito Giuseppina Qualizza e i due piccoli vennero rimpatriati in uno scambio di internati civili, mentre Francesco rimase prigioniero in quanto lavoratore qualificato. Giuseppina tornò nella casa di parenti a San Leonardo. Per sbarcare il lunario fece la “portatrice”, come altre donne delle valli che però ebbero un tardivo riconoscimento, al contrario di quelle più famose della Carnia. Verso la fine dell’estate del 1917 tra soldati e ufficiali italiani circolava la voce di un imminente attacco austro-ungarico in grande stile, forse particolarmente colpita dalle voci che si rincorrono e dalla durissima vita che conducevano lei e i figli, il 23 ottobre 1917 decise di chiudere la casa di San Leonardo e scappare il più lontano possibile dalla zona di guerra. Fuga decisamente tempestiva dato che all’alba del giorno seguente iniziò il breve ma intenso bombardamento contro le trincee italiane. La famiglia salita sul treno evitò le tremende tragedie che colpirono tutti i suoi compaesani e gli altri profughi friulani che dovettero fuggire tumultuosamente inseguiti dalle truppe imperiali. Il piccolo gruppo Mattiuzzi Qualizza arrivò profugo in provincia di Parma, in una zona appenninica. Il ricordo del periodo trascorso è molto sofferto. Per sopravvivere furono costretti a lavorare in una specie di lavanderia dove venivano lavate e risistemate le divise di soldati feriti o morti. A volte trovavano resti umani nei panni. Durante questo periodo furono costretti a rubare castagne o frutta di stagione, sfuggendo alle ire dei contadini rimasti.ttiuzzi || || portrait || Home Front || Giuseppina Qualizza || Women || Photograph || || Photograph || Portrait || Prisoners of War || Francesco Franz Mattiuzzi || || Postcard || Ferlach, Austria || Prisoners of War || || Prisoners of War || Postcard || Ferlach, verso || 46.5268799,14.298923000000059 || Verso of postcard || Ferlach, Austria || || 46.5268799,14.298923000000059 || Prisoners of War || Postcard || Postcard from Ferlach || Deutsch || Ferlach, Austria || || Prisoners of War || Postcard || Ferlach, verso || Deutsch

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Diario di vita militare

2 Items

1) fotografia della prima pagina originale del terzo diario - periodo dal 10/08/1916 al 9/08/1917 2) fotografia della prima pagina originale della lettera scritta al fratello- giugno 1916 3) estratto del diario che va dal 10 agosto 1916 al 25 febbraio 1917 4) trascrizione della lettera scritta al fratello di cui al punto 2) 5) 11 fotografie che illustrano quanto riportato nel diario o nella lettera || Mio padre, classe 1895, ha combattuto sul fronte italiano specialmente nella zona del Monte Zugna fra Trento e Verona-Vicenza. Fu chiamato alle armi il 31 dicembre del 1914 ed iscritto in qualità di allievo ufficiale nel 1° reggimento Artiglieria da Campagna prestando giuramento a Venaria Reale –Torino- il 1° agosto del 1915. Come sottotenente di prima nomina fu inviato subito nella zona dichiarata in stato di guerra. Promosso tenente gli furono affidati di volta in volta il comando di batterie da montagna con l’ultima delle quali ebbe la soddisfazione di entrare la sera del 3 novembre 1918, assieme ai suoi soldati, in Trento. Appena in tempo prima di essere ricoverato in un ospedale da campo della zona avendo contratto l’influenza cosidetta ‘Spagnola’. Fortunatamente essa non lasciò gravi conseguenze vivendo mio padre fino a 90 anni in buona salute fisica e mentale. Di questo periodo ho diversa documentazione fra cui alcuni diari scritti in stenografia ‘Gabelsberger’ dei quali non ho la traduzione completa. Di uno di essi (vedi fotografia della prima pagina in originale) riporto alcune parti sia dove si descrivono eventi bellici e sia dove prevalgono invece considerazioni personali di vita pratica o sentimentale (vedi allegato). Fra le diverse lettere scambiate con i familiari ne allego una piuttosto corposa (vedi fotografia della prima pagina in originale) inviata al fratello Eugenio in cui riporta alcuni dettagli della vita militare (vedi trascrizione allegata). Per illustrare quanto riportato nella lettera e nel diario allego anche alcune fotografie.

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Pagina di giornale militare

1 Item

Caduto valorosamente. il nostro coincittadino Luigi Iurlano, della classe '94, partito col..a prestare servizio militare, si arruolava al plotone allievi nergenti nel..fanteria;sciolto il plotone fu militarizzato e destinato al... fant,; nel giugno scorso prese parte alle battaglie del 22 al 26 luglio in monte..fatto prigioniero riuscì a liberarsi scappando dalle mani nemiche; raggiunto il suo reggimento, per tale cosa venne promosso caporale maggiore e fu posto a riposo.Per ordine superiore tornò poi sul campo, prendendo parte alle battaglie dell'agosto passato.E quando la speranza gli sorrideva, sempre sereno e con quel coraggio di vero figlio d'italia, il giorno 28 Luigi Iurlano gloriosamente cadeva, colpito dal di una granata nemica.Sia di conforto ai desolati genitori ed ai parenti l'encomio della patria.

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