I 3 fratelli Stenico di Ravina | Trento
La mamma di Roberto Ferrari, Anna Stenico di circa 80 anni, è una discendente dei tre fratelli Stenico di Ravina (residenti a maso Marzaprudena) caduti in guerra su diversi fronti nell’esercito austriaco. Stenico Leonardo Leopoldo nato a Ravina 03.07.1879 fu Leopoldo e Clementina Vedeovelli 3° reggimento cacciatori Galizia morto il 15.10.1914 a Lesjskulsan e lì sepolto. Stenico Angelo Domenico nato Ravina il 24.4.1891 4° reggimento cacciatori Mezzolombardo morto in Galizai il 29.8.1914 a Korczow. Stenico Dionigio Brunone nato a Ravina il 5.10.1887 3° reggimento cacciatori Galizia morto il 14.9.1917 a Bolzano (numero 644 di lista Cimitero di San Giacomo a Bolzano).
CONTRIBUTOR
Silvano Bassetti
DATE
-
LANGUAGE
ita
ITEMS
10
INSTITUTION
Europeana 1914-1918
PROGRESS
METADATA
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I fratelli Torchio Luigi e Francesco | di Tigliole d'Asti
6 Items
I fratelli Torchio Francesco (23 marzo 1891), Luigi (3 aprile 1893) e Giuseppe nascono a Tigliole d'Asti in una numerosa famiglia contadina; i figli erano talmente tanti e ravvicinati di nascita che per la ferma di leva il fratello successivo è autorizzato ad attendere il termine della ferma del fratello precedente, prima di partire militare……. Dal foglio matricolare risulta che, dopo essere risultato abile ed arruolato nell'aprile 1913, Luigi venne lasciato in congedo illimitato sino 30 giorni dopo il congedo del fratello Francesco, all'epoca già soldato di leva. Luigi giunse alle armi il 3 gennaio 1914 nel 96° fanteria, procurando a sua volta il ritardo della chiamata alle armi al fratello minore Giuseppe, classe 1894. Divenuto caporale, nel marzo 1915 passò in forze al 115° reggimento fanteria di M.M. (milizia mobile), divenendo caporale maggiore di maggiorità in luglio. Il 28 maggio del '15 venne inviato in zona di guerra per morire il 22 settembre dello stesso anno a Bocche di Campolongo; l'albo d'oro dei caduti lo indica morto di malattia presso l'ospedale da campo n°09, ubicato nelle retrovie tra forte Campolongo e forte Verena, propaggini dell’altopiano di Asiago. Il 115° fanteria venne impegnato nella primissime fasi della guerra, ed in particolare al massacro della battaglia di col Basson, svoltasi nella notte tra il 24/25 maggio del '15 e ad altre azioni nella zona; curiosamente ad alcuni deceduti in battaglia od a causa delle ferite ivi riportate sul libro d’oro venne ufficialmente attribuita quale causa di morte: malattia….. Il fratello anziano Francesco, che procurò il ritardo della chiamata a militare di Luigi, partecipò anch’egli al conflitto; arrivato in zona di guerra il 15 maggio 1915 nelle fila del 92° fanteria, nel marzo del ’16 passò al 250° regg. Fanteria. Il 29 agosto dell’anno successivo risulta ammalato di febbre intestinale, fatto per il quale venne inviato in licenza di convalescenza, e che risultò essere invalidante. A seguito di ciò non tornò più al fronte, ma proseguì il servizio militare presso la ditta FIAT di Torino. A seguito della sua invalidità ricevette un premio lire 250 dal 6° artiglieria di fortezza e fu autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa nazionale della guerra 1915-1918. Morì nella casa di famiglia a Tigliole d’Asti il 5 febbraio 1920 a causa della invalidità contratta durante il grande conflitto; riposa nella tomba di famiglia, che lo ha sempre considerato morto di guerra ed ha messo sulla lapide una sua foto in divisa da soldato. Luigi e Francesco erano fratelli di mia nonna materna Lucia “Emilia” poi maritata con Costa Enrico, anch’egli reduce della grande guerra; è lei che ha conservato la partecipazione al lutto di Luigi, che si è tramandata sino a me, suo pronipote. Del fratello minore Giuseppe non ho notizie legate alle vicende di guerra, ma sopravvisse, si sposò e visse tutta la vita a Tigliole, sino al 1974. E poi ci sono altri fratelli, troppo giovani per essere interessati dalla guerra, di cui non ho documentazione || 1 - Torchio Luigi, partecipazione al lutto 2 - Torchio Luigi, estratto dal Libro d'oro dei Caduti della grande guerra 3 - Torchio Luigi, foglio matricolare 4 - Torchio Francesco, fotografia con lutto al braccio per la morte al fronte del fratello Luigi 5 - Torchio Francesco, fotografia presente sulla lapide tombale 6 - Torchio Francesco, foglio matricolare || || Torchio Luigi || Torchio Luigi, partecipazione al lutto || Photograph || || Torchio Luigi, estratto dal Libro d'oro dei cadutio della grande guerra || Official document || Torchio Luigi || || Torchio Lugi, foglio matricolare || Official document || Torchio Luigi || || Fotografia con lutto al braccio, dopo la morte del fratello Luigi al fronte || Torchio Francesco || Photograph || || Home Front || Torchio Francesco || Photograph || Torchio Francesco, fotografia presente sulla lapide || Remembrance || || Official document || Torchio Francesco || Torchio Francesco, foglio matricolare
I fratelli Del Piero
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Antonio Del Piero (di Pietro), prozio della testimone, venne richiamato e partì per il fronte dove morì sul Monte Grappa il 13 dicembre 1917,fu decorato con la medaglia d'argento. La famiglia conserva due cartoline spedite alla nonna e alla sorella prima di morire. Angelo Del Piero (di Santo), nonno della testimone, dopo aver partecipato nel 1911 alla guerra di Libia, fu di nuovo richiamato e prestò servizio nell'8° reggimento alpini; tra il 5 e il 6 ottobre del 1916 riparò le linee telefoniche della zona del fronte, grazie a questo le comunicazioni poterono continuare e il comando conferì ad Angelo la Medaglia di Bronzo. Angelo era il maggiore tra i suoi fratelli, anche Silvio, Pietro, Giuseppe e Antonio furono reclutati e partirono per la guerra, fortunatamente i 5 fratelli alla fine del conflitto ritornarono tutti a casa. || Medaglia di bronzo e motivazione della medaglia (16a -16i) Croce al merito di guerra e certificato (16g-16h) Cartolina e medaglia commemorativa (16d,f,e)
I fratelli Bordin | due vite per l'Italia
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Con l'entrata in guerra dell'Italia nel 1915 il maggiore dei fratelli Boldrin, Liberale Angelo, venne arruolato e mandato a combattere nel 2° reggimento granatieri. Due anni dopo anche Fedinando venne richiamato e spedito al fronte, pochi mesi dopo la partenza le sue lettere smisero di arrivare. Di Ferdinando si erano perse le tracce su Monte Santo il 19 agosto 1917, ad oggi risulta ancora disperso. Pochi mesi Liberale Angelo veniva tratto prigioniero dagli austriaci a seguito della disfatta di Caporetto. Morì in prigionia nel campo di Milowitz. Molti anni dopo la testimone e sua sorella ricostruirono la storia di questi loro prozii. Dopo aver rintracciato la tomba di Liberale Angelo nel campo di Milowitz partirono per una visita al luogo di sepoltura per scoprire amaramente che il cimitero del campo, un tempo ben conservato, era stato trasformato in grandi fosse comuni dalle truppe dell'URSS che avevano occupato l'area dopo la Seconda Guerra Mondiale. Non era più possibile trarre conforto dalla visita al cimitero ne fu possibile riportare i resti del defunto a casa, dove avrebbero potuto essere onorati e visitati nel sacrario cittadino di Biade. || 21a,b,c - Foto dei fratelli, e fogli matricolari