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I fratelli Bordin | due vite per l'Italia

Con l'entrata in guerra dell'Italia nel 1915 il maggiore dei fratelli Boldrin, Liberale Angelo, venne arruolato e mandato a combattere nel 2° reggimento granatieri. Due anni dopo anche Fedinando venne richiamato e spedito al fronte, pochi mesi dopo la partenza le sue lettere smisero di arrivare. Di Ferdinando si erano perse le tracce su Monte Santo il 19 agosto 1917, ad oggi risulta ancora disperso. Pochi mesi Liberale Angelo veniva tratto prigioniero dagli austriaci a seguito della disfatta di Caporetto. Morì in prigionia nel campo di Milowitz. Molti anni dopo la testimone e sua sorella ricostruirono la storia di questi loro prozii. Dopo aver rintracciato la tomba di Liberale Angelo nel campo di Milowitz partirono per una visita al luogo di sepoltura per scoprire amaramente che il cimitero del campo, un tempo ben conservato, era stato trasformato in grandi fosse comuni dalle truppe dell'URSS che avevano occupato l'area dopo la Seconda Guerra Mondiale. Non era più possibile trarre conforto dalla visita al cimitero ne fu possibile riportare i resti del defunto a casa, dove avrebbero potuto essere onorati e visitati nel sacrario cittadino di Biade.
21a,b,c - Foto dei fratelli, e fogli matricolari

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Cristina Bordin

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/

LANGUAGE

ita

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1

INSTITUTION

Europeana 1914-1918

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METADATA

Source

UGC

Contributor

europeana19141918:agent/3c31fc3ddc056d2c2b530e71acdaddf3

Date

1915-05-24
1918-02-21

Type

Story

Language

ita
Italiano

Country

Europe

DataProvider

Europeana 1914-1918

Provider

Europeana 1914-1918

DatasetName

2020601_Ag_ErsterWeltkrieg_EU

Begin

1915-05-24

End

1918-02-21

Language

mul

Agent

Liberale Angelo Bordin | europeana19141918:agent/0bbc9b3a3b2be6dce364a014564589e5
Cristina Bordin | europeana19141918:agent/3c31fc3ddc056d2c2b530e71acdaddf3
Ferdinando Bordin | europeana19141918:agent/a8d21b916fb6df01c2b3f5f9f4bae198

Created

2019-09-11T08:40:42.235Z
2020-02-25T08:47:05.575Z
2013-09-21 12:31:42 UTC

Provenance

PO21

Record ID

/2020601/https___1914_1918_europeana_eu_contributions_6112

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Foto dei fratelli Bordin

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Foto dei fratelli Bordin al tempo della coscrizione: Liberale Angelo e Fedinando.

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Due fratelli al fronte

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Due fratelli di una numerosa famiglia di Talmassons, un paese del Friuli, in provincia di Udine, si trovarono a combattere sul fronte orientale. Si chiamavano Vincenzo Turello (22.05.1980 - 17.07.1981) e Andrea Adelindo Turello (21.07.1895 - 12.10.1918). Solo Vincenzo tornò a casa. Il fratello sfuggì alla cattura, trovò rifugio a Talmassons e successivamente fu fatto prigionero. Mentre lo portavano in treno ad Aidussina, in Slovenia, nei pressi di Gorizia si lanciò dal treno in corsa e tornò a casa. Qualche tempo dopo, durante un rastrellamento si consegnò ai tedeschi per evitare ripercussioni ai famigliari. Prigioniero a San Vito al Tagliamento, morì di malattia pochi giorni prima della fine della guerra. || Alleghiamo una foto scattata sulle Tofane: Andrea Adelindo Turello è in primo piano, a sinistra, e sta attaccando un bottone alla camicia. Lo scatto è del 1917. La foto con i tre soldati, sullo sfondo un fiume, è indirizzata al capitano Vonzin Felice, ospedale seminario letto n. 9 Padova. Vi si legge: Sto benino, in attesa delle tue, stato di miglioramento attualmente ricordandoti nelle lunghe ore di trincea. Vincenzo Turello è il primo da destra. La foto con i tre soldati tra la vegetazione è stata inviata da Vincenzo Turello alla sorella minore Zoe, lui è il primo da sinistra. La lettera datata 26.01.1918 è stata inviata a Vincenzo Turello dai fratelli Andrea Adelindo e Zoe.

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MI18 - 101 - Due fratelli

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Medagliere e attestato || Ottavio Brondi (padre dell’intervistato) e Felice Brondi (zio dell’intervistato e fratello di Ottavio), attivi sul fronte italiano: Ottavio capo artiglieria all’Adamello; Felice tenente sul Carso Ottavio è sopravvissuto, mentre Felice è caduto a San Michele il 6 agosto 1916, durante un assalto alla baionetta. Ottavio, sopravvissuto, ha sempre raccontato con difficoltà degli anni nelle trincee, a causa del grande orrore e del trauma lasciatogli dalle esperienze di guerra. La ferita è stata tanto forte che non è mai più riuscito a tornare in montagna, in quanto il luogo gli riportava alla memoria gli anni di guerra

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