Due fotografie trovate fra i documenti di Carmine Carlone, raffiguranti: Carmine Carlone (primo da sinistra) nel gruppo cucinieri 128esima batteria d'assedio (fronte e retro recante scritta a mano); Carmine Carlone (primo da destra, in primo piano) assieme ad alcuni commilitoni vicino a un pezzo di artiglieria; un documento del Regio Esercito Italiano relativo a decorazioni di guerra riportante indicazione di matricola, reggimento d'artiglieria e batteria; un documento relativo a decorazioni militari ricevute; il permesso serale (datato 13-III- 918)
I reperti e le foto fanno riferimento al mio nonno paterno, Carmine Carlone, che a 18 anni fu soldato nella Grande Guerra e venne poi successivamente nominato Cavaliere di Vittorio Veneto. Carmine Carlone ha combattuto nell'esercito italiano, nel III Reggimento d'Artiglieria da fortezza, nella 128esima batteria d'Assedio. Ricordo che mio nonno, morto ormai da diversi decenni, raccontava sempre a noi bambini di quanto fosse terribile il rumore degli obici (tanto che sanguinavano le orecchie) e di come i proiettili valicassero le cime. In particolare ricordava dei combattimenti sul fiume Isonzo e di esser stato uno degli ultimi soldati a passare sopra un ponte sull'Isonzo prima che saltasse in aria.