La casa reale e la guerra
Fotografie di componenti casa reale italiana sul fronte
Photograph
Il Conte di Torino - rapporto ufficiali
La Duchessa d'Aosta ispettrice della Croce Rossa
Publication
Omaggio al valore del re
CONTRIBUTOR
Bertini Luigi
DATE
-
LANGUAGE
ita
ITEMS
3
INSTITUTION
Europeana 1914-1918
PROGRESS
METADATA
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Nonno Angelo e la Grande Guerra
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Mio nonno, Angelo Bellati, era della classe 1895 e fece la Grande Guerra nel 7° reggimento Bersaglieri sul fronte italo-austriaco del Carso e dell'Isonzo. Della guerra parlava poco e malvolentieri ed i ricordi che affioravano erano legati a esperienze crudeli e spiacevoli, che segnarono duramente tutti quei giovani che improvvisamente si trovarono in armi al fronte. Ricordo che raccontava di come fosse dura la vita di trincea, degli attacchi alla baionetta preceduti da generose razioni di grappa bevuta fino a stordirsi, dei comandanti sovente incompetenti e disumani, che imponevano la decimazione dei loro stessi uomini quando la paura li immobilizzava durante un attacco… Lui stesso fu preso nella conta di una di queste decimazioni e scampò per poco alla fucilazione. Nel 1917 fu anche ferito e preso prigioniero dagli austriaci e trattenuto per lungo tempo, anche dopo la fine della guerra, presso un campo di lavoro dove lui ed i suoi compagni si ridussero a mangiare le pelli delle patate gettate via dagli austriaci. Alla fine, mentre stava tornando in patria in treno con centinaia di altri ex-prigionieri, si ritrovò reclutato nuovamente a forza come “volontario” per la presa di Fiume ad opera di Gabriele D’Annunzio. Di questo fatto i libri di storia parlano poco, ma fatto sta che tra i cosiddetti miliziani volontari di Fiume, vi fu un cospicuo gruppo di ex prigionieri riequipaggiati alla meglio ed obbligati loro malgrado all’impresa fiumana. Inutile dire che da allora mio nonno odiò con tutto il cuore il “poeta e vate“ D’Annunzio e non perse mai occasione per riferirsi a lui con i peggiori improperi. Dalla guerra, oltre la fame, la paura, il freddo, la ferita e la prigionia, ottenne negli anni sessanta la nomina a Cavaliere di Vittorio Veneto e tre medaglie che era restìo a mostrare anche agli occhi dei suoi nipoti. || Foto di mio nonno Angelo in divisa da bersagliere, della nomina a Cavaliere di Vittorio Veneto degli anni sessanta e delle tre medaglie che ricevette || || Angelo Bellati || Recruitment and Conscription || Photograph || Bersagliere nel 7 reggimento || Torino || || Photograph || Angelo Bellati || compagni di trincea || Fronte Carsico || Trench Life || Recruitment and Conscription || || Medal || Remembrance || medagliere || medaglie || || Remembrance || Angelo Bellati || Official document || nomina a Cavaliere di Vittorio Veneto
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Fotografie scattate tra il 1914 e il 1918. Di queste alcune sono state scattate al fronte. || Non ho mai conosciuto il bisnonno Alfonso. Quando ero bambina mia nonna Gloriana mi raccontò qualcosa di lui: piccoli aneddoti e piacevoli ricordi avvolti dalla malinconia di averlo perso quando aveva solo tredici anni. Sono passati più di dieci anni da quando mia nonna è morta. Poche settimane fa, con le mie cugine, abbiamo aperto alcuni scatoloni contenenti soprammobili, tovaglie, piatti e bicchieri appartenuti ai nostri nonni. Fra tante cose sono emersi anche dei vecchi album di fotografie. In uno vi sono foto del bisnonno Alfonso. Non sono sufficientemente numerose per poterne conoscere la vita, i pensieri, le emozioni. Ma bastano per riuscire a immaginarne alcune. Le foto qui allegate si riferiscono ai giorni di guerra, che lo videro giovane militare al fronte. Insieme a lui altre persone, giovani e meno giovani, serene o preoccupate. Su alcune foto è riportato un nome, una data. Su altre non è scritto niente e nè io nè mio papà siamo in grado di dare un nome a quei visi che sorridono a distanza di tanti anni. In queste foto si vedono il bisnonno Alfonso e altri giovani in divisa militare, in bella posa davanti all'obiettivo. Vi sono anche alcune foto di gruppo e altre che sono state scattate al fronte: in una si vede un uomo appostato su una roccia spiovente, questa foto riporta la didascalia Da una nostra posizione avanzata, in osservazione. 16-7-16. Le copio qui nella speranza che una traccia di loro rimanga e non vada persa. Nella convinzione che ricordare cosa dovettero subire i giovani di allora ci aiuti a non commettere certi errori e a costruire un'Europa sempre più unita.