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La casa reale e la guerra

Fotografie di componenti casa reale italiana sul fronte

Photograph
Il Conte di Torino - rapporto ufficiali
La Duchessa d'Aosta ispettrice della Croce Rossa
Publication
Omaggio al valore del re

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CONTRIBUTOR

Bertini Luigi

DATE

-

LANGUAGE

ita

ITEMS

3

INSTITUTION

Europeana 1914-1918

PROGRESS

START DATE
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LOCATIONS
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METADATA

Source

UGC

Contributor

europeana19141918:agent/1a8faebd74f911459bd63e1eca33ebd5

Type

Story

Language

ita
Italiano

Country

Europe

DataProvider

Europeana 1914-1918

Provider

Europeana 1914-1918

DatasetName

2020601_Ag_ErsterWeltkrieg_EU

Language

mul

Agent

Bertini Luigi | europeana19141918:agent/1a8faebd74f911459bd63e1eca33ebd5

Created

2019-09-11T08:23:12.271Z
2020-02-25T08:23:48.512Z
2013-04-30 08:17:22 UTC
2013-04-30 08:19:40 UTC
2013-04-30 08:21:29 UTC
2013-04-30 08:23:34 UTC

Provenance

INTERNET

Record ID

/2020601/https___1914_1918_europeana_eu_contributions_5361

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Nonno Angelo e la Grande Guerra

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Mio nonno, Angelo Bellati, era della classe 1895 e fece la Grande Guerra nel 7° reggimento Bersaglieri sul fronte italo-austriaco del Carso e dell'Isonzo. Della guerra parlava poco e malvolentieri ed i ricordi che affioravano erano legati a esperienze crudeli e spiacevoli, che segnarono duramente tutti quei giovani che improvvisamente si trovarono in armi al fronte. Ricordo che raccontava di come fosse dura la vita di trincea, degli attacchi alla baionetta preceduti da generose razioni di grappa bevuta fino a stordirsi, dei comandanti sovente incompetenti e disumani, che imponevano la decimazione dei loro stessi uomini quando la paura li immobilizzava durante un attacco… Lui stesso fu preso nella conta di una di queste decimazioni e scampò per poco alla fucilazione. Nel 1917 fu anche ferito e preso prigioniero dagli austriaci e trattenuto per lungo tempo, anche dopo la fine della guerra, presso un campo di lavoro dove lui ed i suoi compagni si ridussero a mangiare le pelli delle patate gettate via dagli austriaci. Alla fine, mentre stava tornando in patria in treno con centinaia di altri ex-prigionieri, si ritrovò reclutato nuovamente a forza come “volontario” per la presa di Fiume ad opera di Gabriele D’Annunzio. Di questo fatto i libri di storia parlano poco, ma fatto sta che tra i cosiddetti miliziani volontari di Fiume, vi fu un cospicuo gruppo di ex prigionieri riequipaggiati alla meglio ed obbligati loro malgrado all’impresa fiumana. Inutile dire che da allora mio nonno odiò con tutto il cuore il “poeta e vate“ D’Annunzio e non perse mai occasione per riferirsi a lui con i peggiori improperi. Dalla guerra, oltre la fame, la paura, il freddo, la ferita e la prigionia, ottenne negli anni sessanta la nomina a Cavaliere di Vittorio Veneto e tre medaglie che era restìo a mostrare anche agli occhi dei suoi nipoti. || Foto di mio nonno Angelo in divisa da bersagliere, della nomina a Cavaliere di Vittorio Veneto degli anni sessanta e delle tre medaglie che ricevette || || Angelo Bellati || Recruitment and Conscription || Photograph || Bersagliere nel 7 reggimento || Torino || || Photograph || Angelo Bellati || compagni di trincea || Fronte Carsico || Trench Life || Recruitment and Conscription || || Medal || Remembrance || medagliere || medaglie || || Remembrance || Angelo Bellati || Official document || nomina a Cavaliere di Vittorio Veneto

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