Memoria di Giovanni
Giovanni Sceresini è mio padre. Nato a Montagna in Valtellina (SO) nel 1887, morì a Sondrio nel 1955, quando io avevo 14 anni. Partecipò alla Grande Guerra dal 1915 al 1917, anno in cui, durante la battaglia dell'Ortigara, fu gravemente ferito (15 giugno 1917), con conseguente invalidità permanente. Alcuni anni fa, tra i documenti da lui lasciati ho rinvenuto poche paginette di quaderno in cui aveva annotato una breve memoria della sua giovinezza, con particolare riferimento alla sua esperienza al fronte. Lo scritto risale al suo soggiorno nell'Ospedale Militare di Siena (luglio 1917-agosto 1918). Questa scoperta mi ha spinto ad avviare un appassionato lavoro di ricerca per ricostruire il contesto storico in cui si svolsero i fatti ivi narrati. Ne è nata l'idea di creare un DVD da consegnare ai miei figli e nipoti per trasmettere loro il ricordo di queste lontane vicende familiari. Aderendo alla vostra iniziativa ho deciso di inviarvi il testo autografo della Memoria, accompagnandolo con la trascrizione, corredata da note esplicative, alcune foto e mappe.
CONTRIBUTOR
Fulvio Sceresini
DATE
1915 - 1918
LANGUAGE
ita
ITEMS
18
INSTITUTION
Europeana 1914-1918
PROGRESS
METADATA
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In memoria di Giacomo Moras
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IN MEMORIA DI GIACOMO MORAS (1880-1924). Mio nonno paterno Giacomo Moras nacque l’8 aprile 1880 a Corva di Azzano X° (Pordenone), un villaggio di campagna in Friuli, terra di confine con l’Austria. Per anni lavorò a Graz, allora nell’Impero Austro-Ungarico. Partiva all’inizio della primavera e ritornava a fine autunno. Proprio a Graz, in un anno imprecisato prima della guerra, Giacomo entrò nel rinomato studio fotografico di Friedrich Erben (Annenstrasse 7). La foto scattata quel giorno è tra i ricordi che Giacomo lasciò ai suoi familiari. Giacomo ha 35 anni quando il 24 maggio 1915 entra in territorio “di guerra” come soldato del 2° Reggimento Genio Zappatori. È allora che è costretto a considerare gli amici austriaci di un tempo come nemici. Il 5 ottobre 1917, dopo un lungo periodo di convalescenza dovuto a ferite e malattia (come riferito da testimonianze), rientra in servizio. Diciannove giorni dopo ha inizio la tragica ritirata di Caporetto. Giacomo sopravvive, ma si ammala gravemente ed è ricoverato nel Sanatorio dell’Ospedale Militare di Monte Oliveto a Firenze. Agli inizi del 1920, considerato ormai incurabile, viene dimesso dall’Ospedale e ritorna a casa. La tubercolosi che l’ha colpito ha una lenta progressione e Giacomo muore il 13 agosto 1924 nella sua casa. Lascia la moglie Albina e i figli Rosa, Elisabetta, Argia e Dionisio (mio padre che allora aveva tre anni). Il suo nome è inciso sul monumento che ricorda i caduti delle guerre, in piazza a Corva dov’era nato e dove rimase il ricordo della sua bontà d’animo. Nel ricordo dei suoi figli: “Ci sembra di vederlo dopo che era tornato a casa, alto, sempre più pallido e magro, con la mantella ancora dell’uniforme militare, che ci guarda come per dirci: non preoccupatevi…” ------------------------------------------------------------------------------------------------- IN MEMORY OF GIACOMO MORAS (1880-1924). My paternal grandfather, Giacomo Moras, was born on April 8, 1880, in Corva di Azzano X° (Pordenone) Italy. Corva is a country village in the region of Friuli Venezia Giulia, land bordering with Austria. Giacomo worked for years in Graz, Austria, which was at that time under the Austro-Hungarian Empire. He would leave Italy at the beginning of spring and would return home at the end of autumn. Just before the war broke, my grandfather entered the renowned Friderich Erben’s photographic shop in Annestrasse 7 where he had his portrait taken. This picture is a part of his legacy that he left as a gift to his family. Giacomo was 35 years old on May 24, 1915 when the war broke and he became a soldier in the “2° Reggimento Genio Zappatori”. It is then that he sadly realized that his beloved Austrian friends were now his enemies. On October 5, 1917, after an extended rest due to war wounds and sickness (as told by testimonies), he returned to serve his country. Nineteen days later began the tragic Caporetto’s Retreat. Giacomo survived this horrific moment but he became very ill. He entered the hospital to cure his sickness, “Tuberculosis in the Sanatorium of the Military Hospital of Monte Oliveto, Firenze, but at the beginning of the year 1920, when there was no more hope for his incurable case, the hospital dismissed him allowing him to return home. The severe lung disease that struck him progressed slowly and Giacomo died August 13, 1924 in his home. The surviving family, Albina his wife, along with his daughters Rosa, Elisabetta, Argia and his son Dionisio (my father who was only three years old) were suddenly alone. His name is engraved in a monument that remembers all the fallen of wars, in the square of Corva, the city where he was born and where the goodness of his heart is still remembered today. As we his children remember him at this time, we still see him as a soldier who has returned home; tall, increasingly pale and thinner, wearing his military uniform’ s mantle, watching us as to say, please do not worry…..” || 1910 circa (about 1910)- Giacomo Moras - Fotografo (Photographer) Friedrich Erben, Annestrasse 7, Graz, Impero Austroungarico (Austro-Hungarian Empire) /// Foglio di congedo 19 settembre 1918: per Giacomo la guerra è finita - September 19th, 1918: for Giacomo the war is finished /// 1930 circa (about 1930)- Albina Malattia, vedova di Moras Giacomo (Moras Giacomo's widow) 1884 - 1957 /// 1930 circa - Albina Malattia vedova di Giacomo, figlio Dionisio e un'amica di famiglia (about 1930 - Albina Malattia, Giacomo's widow, her son Dionisio and a family's friend)
Attestato di Cavaliere di Bisconti Giovanni
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La foto ritrae l'attestato di onorificenza di cavaliere di Vittorio Veneto || La foto ritrae l'attestato di onorificenza del signore Bisconti Giovanni