Mio Padre Ruggero era un uomo di bassa statura, 1,57 mt, e di esile costituzione. Nella guerra era in trincea, non in prima linea, faceva l'elettricista e occasionalmente il porta ordini proprio per la sua agilità nei movimenti grazie alla costituzione fisica. L'unico ricordo che mio padre sovente raccontava a me e mio fratello era il seguente che voglio narrarVi. Finita la guerra, durante il periodo dell'armistizio, avendo schivato in guerra parecchi colpi durante le corse per le consegne delle missive, aveva deciso di sparare un colpo per sua soddisfazione personale. Prese una zucca, la posizionò e sparò. In quel periodo però vi era la legge di 'cessate il fuoco' e pertanto fu preso e punito. Quando ce lo raccontava era solito ridere perchè riteneva che la zucca si era presa beffa di Lui.

La motivazione della Medaglia di Bronzo al valor militare: Rimasto più volte unico ufficiale in batteria, disimpegnò con diligenza le proprie mansioni sotto il fuoco violento dell'avversario. Sostituì nel comando della sezione un collega ferito e fu di bello esempio ai dipendenti.\n Veliki Vrh, 29 agosto 1917 || Mio zio Giovanni Micchini si arruolò volontario nel 1916, nell'aprile 1917 fu nominato sottotenente di complemento Artiglieria da Montagna, dal gennaio 1918 promosso tenente. Combatté sul fronte dell'Alto Isonzo e nell'agosto 1917 fu decorato con medaglia di bronzo al valor militare.

Il contributo è stato concesso dalla nipote di Adolfo Prisco, insignito della Croce al Merito di Guerra. La nipote Gabriella conserva solo alcuni dei cimeli e degli oggetti del nonno paterno. || || Le medaglie di mio nonno Adolfo, tra le quali la Croce al Merito di Guerra || Medal